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Novembre 2021

Ecco com’è andata al forum Transizione Digitale

Siamo stati invitati da Regione Veneto a partecipare al forum “Transizione Digitale”, il secondo degli eventi tematici realizzati online nel percorso di revisione della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3).

In particolare Nicola Meneghello, nostro CEO&Founder, ha portato il punto di vista delle imprese, intervenendo come speaker della roundtable ”Big data, connettività e sicurezza digitale”, moderata da Carlo Pasqualetto, Co-Founder e AD di AzzurroDigitale.

Con questo incontro la Regione si proponeva di coinvolgere il territorio rispetto alle tematiche della transizione digitale e raccogliere contributi utili ad orientare le priorità regionali di ricerca e innovazione.

Negli ultimi anni, infatti, la digitalizzazione ha prodotto profondi cambiamenti in tutti gli ambiti della nostra vita e le aziende stesse si trovano ora a doverla affrontare come una priorità tecnologica per mantenere la competitività del sistema produttivo.

Big data e intelligenza artificiale, cybersecurity e formazione continua: su quali strumenti e su quali tecnologie devono puntare le aziende venete oggi per riposizionarsi sul mercato ed espandere la propria competitività?

Noi di THRON crediamo che la transizione digitale sia un passaggio obbligato, pieno di sfide, ma ricco di opportunità. È facile spaventarsi di fronte alla complessità dei numerosi nuovi sistemi di digitalizzazione che abbiamo a disposizione, ma è necessario orientare i nostri sforzi per comprenderne tutte le potenzialità, con coraggio e consapevolezza.

Non esistono Big Data senza Intelligenza Artificiale

Oggi, ad esempio, il volume di dati e informazioni che siamo in grado di raccogliere può lasciarci disorientati. Abbiamo a disposizione una molteplicità di canali che ci forniscono informazioni sugli interlocutori che stanno interagendo con i nostri brand o piattaforme che forniscono insight sulla produttività dell’azienda. Ma il dato in sé è privo di valore se non correttamente interpretato. Fortunatamente esistono nuovi strumenti in grado di aiutarci a leggere i dati e a trasformarli in informazioni utili a prendere decisioni. Sono questi gli strumenti su cui è necessario investire e che le istituzioni hanno la responsabilità di incentivare.

Ne sono un esempio le tecnologie SaaS, Software as a Service, ovvero servizi in cloud che, come THRON, grazie anche all’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, permettono alle aziende di avere un sistema centralizzato per la gestione di contenuti e informazioni e di elaborarle, ma a costi accessibili. Questo tipo di soluzioni permette all’azienda di risparmiare notevolmente su una serie di costi, in primis quelli che riguardano l’infrastruttura tecnologica: non è necessaria alcuna installazione sui server aziendali, il provider si occupa di tutto, dagli aggiornamenti alla correzione dei bug, l’utente può connettersi in modo semplice tramite browser e pagherà solo quello che effettivamente consuma.

“Se vogliamo rendere possibile questa transizione nella nostra comunità, non possiamo parlare di Big Data senza Intelligenza Artificiale – spiega Nicola Meneghello – e le istituzioni sono le prime a dover comprendere l’importanza di valorizzare con gli incentivi adeguati i nuovi strumenti già disponibili. Strumenti che ci consentano di rendere i dati significativi e soprattutto sicuri.”

Priorità cybersecurity: i dati sono un patrimonio aziendale, come proteggerli?

A questo punto è fondamentale comprendere che i dati e le informazioni sono sempre di più un vero e proprio patrimonio per le aziende, per questo non possono essere affidati a tecnologie che ne minano la sicurezza e la proprietà.

Quando si acquista un software, è bene assicurarsi che l’azienda disponga di certificazioni sulla sicurezza universalmente riconosciute, come ad esempio le certificazioni ISO 27001 e ISO 27018. Dobbiamo rivolgerci pertanto a partner con soluzioni certificate senza compromessi, che garantiscano che i dati aziendali siano sempre disponibili, integri e riservati.

L’importanza della formazione continua: sì alle nuove competenze, ma accompagnate da cultura digitale e learning by doing

All’inizio di questo Forum è intervenuto l’assessore Roberto Marcato, il quale ha sottolineato l’importanza di investire in infrastrutture adeguate a consentire al Veneto di colmare il gap tecnologico rispetto ad aree altrettanto ricche e sviluppate d’Europa. Se questa è certamente una conditio sine qua non per la transizione digitale, è altrettanto vero che non possiamo parlare di tecnologia senza parlare di cultura digitale, ovvero di un ecosistema dalle molte sfaccettature, dove le competenze digitali devono essere guidate da profondità di analisi e visione strategica.

Insomma, la cultura passa sempre attraverso le persone: “Noi imprenditori abbiamo la responsabilità di comprendere l’importanza di investire in formazione continua – prosegue Nicola Meneghello – lasciando che le competenze digitali crescano nelle nostre aziende senza averne paura, ma imparando a valorizzarle e quindi a monetizzarle.”

Come sosteniamo nel nostro manifesto: “Crediamo nelle persone e pensiamo che parole come tecnologia, innovazione e creatività siano vuote di senso se non fanno riferimento a qualità applicate per migliorare i contesti relazionali tra esseri umani”. Crediamo, insomma, che sia la componente umana ciò che può fare la differenza: sfide come quella del digitale possono essere vinte solo da persone che sappiano abbracciare questi cambiamenti in modo professionale, con le giuste competenze, e un “learning by doing” radicato nel tessuto produttivo della nostra regione.

Guarda il video per scoprire l’intervento di Nicola Meneghello al Forum “Transizione digitale”

 

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