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KPI, riuso, AI. I temi più caldi per partner e clienti a Digital Circles

Lo scorso 23 maggio è andato in scena il secondo appuntamento di Digital Circles, il format di tavole rotonde che spalanca le porte a dialoghi sulla digitalizzazione con partner IT e clienti di vari settori, come fashion, arredamento e manifattura.

Arriva prima, arriva meglio. Fai felici clienti B2B e B2C con DAM e PIM“, il nome dell’evento che ha fatto luce sugli impatti sul time to market di soluzioni di Digital Asset Management e Product Information Management.

Ecco qualche appunto che abbiamo preso tra un intervento e l’altro.

Digital Circles II THRON reception

#1 Le conseguenze della corsa a marketplace ed e-commerce

Secondo Federico Venturoli, CEO di Glam – partner IT specializzato nel design e sviluppo di e-commerce per brand prestigiosi – lo scenario che circonda le imprese è complesso e mutevole.

Dopo la cesura segnata dalla pandemia e la conseguente corsa ai marketplace per puntellare le chiusure dei negozi, è cresciuta in molti brand la consapevolezza del ruolo chiave dei canali proprietari.

L’e-commerce, infatti, oltre a garantire una marginalità più elevata, permette alle aziende di personalizzare nel dettaglio strategie commerciali e di marketing.

La molteplicità di canali di business, a sua volta, ha consolidato l’esigenza di dotarsi di strategie omnicanale che, a loro volta, si sono tradotte nella necessità di governance dell’intera filiera di produzione, gestione e distribuzione di contenuti e informazioni di prodotto.

Federico Venturoli di Glam a THRON Digital Circles II
Federico Venturoli – CEO & Founder @Glam

#2 Sistemi monolitici o componibili?

Uno dei dubbi più frequenti approcciando alla digitalizzazione riguarda la scelta tra un’unica soluzione mono-vendor o la creazione di sistemi componibili aggregando tool differenti.

Federico Venturoli ha chiarito come non esista una scelta giusta a prescindere.

Da un lato, adottare un approccio monolitico permette di risparmiare rispetto a uno componibile che però è per natura caratterizzato da livelli di potenzialità e flessibilità nettamente più elevati.

Come scegliere? Secondo il CEO di Glam occorre avere ben chiare le esigenze che spingono a digitalizzare. L’azienda può soddisfare i suoi bisogni accontentandosi di funzionalità standard o necessita di flussi ad hoc?

Occhio poi anche ai team: un sistema componibile – proprio perché calato su misura sulle necessità aziendali – richiede una dose di consapevolezze e competenze interne che arricchiscano il lavoro di partner e vendor IT.

#3 Con DAM e PIM l’agilità di collaborazione segna un +25%

Il secondo ospite del primo panel di Digital Circles II è stato Giuseppe Bucello, Head of Business Unit di Skylabs. Due i contributi che ci siamo appuntati nel corso del suo intervento.

Il primo: secondo la sua esperienza DAM e PIM riducono fino al 25% i tempi di collaborazione all’interno e tra i team coinvolti nella produzione, elaborazione e gestione di asset digitali e dati di prodotto come marketing, design e vendite.

Dato che peraltro è destinato a salire con il sempre più frequente ricorso all’AI.

Il secondo spunto, è giunto in risposta a una domanda dal pubblico: come spiegare al business l’esigenza di DAM e PIM e di un loro solido dialogo?

Bucello – insieme a Venturoli – ha concluso il panel sottolineando l’importanza di comprendere il management che si ha di fronte, spiegargli che insieme DAM e PIM riducono i costi e aumentano i margini, abilitando il controllo del brand.

In estrema sintesi, un DAM+PIM è un investimento che si ripaga molto in fretta.

Giuseppe Bucello di Skylabs a THRON Digital Circles II
Giuseppe Bucello – Head of Business Unit @Skylabs (da remoto)

#4 Arper: digitalizzazione a prova di Salone del Mobile

Fare ordine e rendere accessibile all’intera organizzazione il patrimonio informativo aziendale, partendo dagli asset digitali“.

Queste le parole con cui Carlo Carraro, Web & Digital Content Specialist, inizia a raccontare il percorso digitale di Arper, eccellenza nazionale del design, in apertura del secondo panel “Echi di successo”.

Un flusso di digitalizzazione che in poco tempo è stato esteso anche alle informazioni di prodotto, definendo un data model che ha costituito il punto di partenza per arricchire scatti e video con dati come fotografi, architetti, città.

Quando gli viene chiesto quale sia stato l’impatto più evidente sul time to market, Carraro non ha dubbi e risponde con tre parole: Salone del Mobile.

Chi è del settore non starà leggendo niente di nuovo: un evento come il Salone richiede una mole di lavoro lunga mesi.

Carlo Carraro di Arper a THRON Digital Circles II
Carlo Carraro – Web & Content Specialist @Arper

Nel caso specifico di Arper, THRON PLATFORM si è rivelato fondamentale per classificare informazioni e contenuti e distribuirli in modo differenziato in base al target e al mercato di riferimento (ITA/USA).

Tra le funzionalità più apprezzate della piattaforma il versioning, che permette di aggiornare un contenuto in tempo reale su uno o tutti i canali, e il tagging, che consente di arricchire ciascuno di essi con le informazioni relative al prodotto che rappresenta.

A detta di Carlo queste due funzionalità, oltre all’approccio DAM + PIM + Media Delivery di THRON, si sono rivelate strategiche per garantire “… un’esperienza seamless e permettere all’azienda di arrivare puntuale all’appuntamento fieristico più importante dell’anno“.

Vincenzo La Braca di Geox a THRON Digital Circles II
Vincenzo La Braca – IT E-commerce & Omnichannel Manager @Geox

#5 Il riuso degli asset digitali, leva chiave per Geox

Vincenzo La Braca, IT E-Commerce & Omnichannel Manager di Geox, ha tracciato il percorso digitale del celebre brand che respira. Percorso che si è consolidato a partire dall’esigenza di ridurre i costi di gestione di molteplici cataloghi su più canali.

Oggi Geox con THRON dispone di una piattaforma che ingloba più tool: DAM software, PIM software e la media delivery, e ha digitalizzato anche i flussi approvativi, inclusi quelli relativi agli scatti di prodotto.

La digitalizzazione ha permesso di ridurre tempo e costi per generare i contenuti, potenziare la collaborazione tra diversi team e, soprattutto, favorire il riuso degli asset.

Riciclare asset già prodotti e approvati per alcuni scopi e/o canali al fine di riutilizzarli per altri si è rivelato fondamentale per il ROI degli asset digitali di Geox, che può reperire rapidamente contenuti creati per l’e-commerce o i marketplace e riutilizzarli, ad esempio, per scopi phygital (outlet e store).

#Bonus: in arrivo un webinar dedicato all’AI

Lo ha annunciato nel finale Claudio Tonti, Head of Products, Digital Strategy e R&D di Websolute, protagonista della prima edizione di Digital Circles.

Gli scoppiettanti trend di intelligenza artificiale non mentono: l’AI è qui per restare (e affermarsi sempre più).

Claudio Tonti di Websolut a THRON Digital Circles II
Claudio Tonti – Head of Products, Digital Strategy e R&D @Websolute (da remoto)

Tornando a DAM e PIM, negli anni recenti abbiamo imparato a organizzare contenuti e informazioni di prodotto, taggando, condividendo e distribuendo il patrimonio informativo aziendale.

Secondo Tonti abbiamo plasmato veri e propri hub di asset e dati. Oggi, è tempo di fare un passo in più.

L’AI ci permette di analizzare questa miniera di valore ed estrarne conoscenza per alleggerire il lavoro manuale e capitalizzare il tempo e la conoscenza investiti per produrre il patrimonio informativo.

Di come farlo, ne parleremo nel webinar che stiamo già organizzando insieme a Websolute.

Appuntamento ai prossimi… cerchi digitali!

Per questo appuntamento è tutto. Ma Digital Circles torna presto.

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Davide Chiarotto con gli ospiti – CEO @THRON

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